Orari: dal 18 dicembre al 12 gennai 2019
Costo biglietto: gratuito
Le opere presentate nella Galleria 9 rappresentano prevalentemente la produzione degli anni Settanta e Ottanta (ad eccezione di una serie di fotolitografie di Angeli del 1967) e in modo particolare: ritratti e disegni di Tano Festa eseguiti a pennarello, tecniche miste su carta di Mario Schifano e incisioni di Franco Angeli.
“Con Tano si parlava non di quadri ma delle cose. Naturalmente con un tipo di intuizione che in ognuno di noi è diversa. Non c’era assolutamente bisogno di soluzioni letterarie o filosofiche. Era un vero sodalizio, il nostro lavoro non ha avuto mai analogie, mentre i discorsi che lo promuovevano, lo sollecitavano, erano quello che ci univa di più.” Così Mario Schifano descriveva il suo rapporto con gli amici di “Piazza del Popolo”.
Artisti che costituiscono il cuore della Collezione Jacorossi, Festa, Angeli e Schifano, vengono presentati qui attraverso grafiche e tecniche miste.
Di Tano Festa sono esposti alcuni disegni eseguiti per lo più con pennarelli, in cui parole e immagini si
incontrano e creano dei giochi di parole di sapore dadaista che ricordano le opere degli anni ’60 in cui l’inserimento delle lettere mirava alla creazione di un corto circuito linguistico, come ad esempio nella bella serie degli “Specchi”. Nei disegni si rintracciano inoltre alcuni dei temi tipici dell’artista: Roma, il cielo, ritratti di persone amiche, un omaggio a Dora Maar e incursioni poetiche tipiche della sua estetica come ad esempio “Progetto di una funivia spaziale”. Insieme ai disegni, il bel ritratto di donna su tela, dove il rosso diventa elemento primario e comunica insieme al segno espressionista una potenza segnica che contraddistingue la produzione degli anni ’80 dell’artista.
Nei lavori di Franco Angeli tornano invece i simboli tipici degli anni ’60 dalla falce e martello all’aquila usata nei suoi half dollar. Interessante, oltre che curiosa, la fotolitografia composta da diversi negativi colorati: un richiamo alla produzione filmica e fotografica dell’artista che, proprio insieme a Tano Festa, provò a lavorare in modo sperimentale con la cinepresa. Alle tecniche miste su carta è accostata l’opera su tela “Velieri” in cui, in assenza di prospettiva, vediamo un paesaggio sognante dove vicino ad uno spicchio di luna volano degli aeroplani e un veliero naviga sul mare. La terra ferma in primo piano ospita invece un altro simbolo caro all’artista: una piramide.
Chiudono la mostra le opere di Mario Schifano a tecnica mista: collage, fotografia e pittura si incontrano sulla carta bianca e danno vita a composizioni in cui troviamo parti del corpo, paesaggi surreali, televisori. La rappresentazione del reale viene mediata dall’artista anche grazie alle immagini fotografiche che rendono particolarmente realistici i soggetti ma, in questo caso specifico, attraverso una decontestualizzazione mirata, Schifano astrae le forme restituendo una sensazione straniante. Anche per lui, come per Festa e Angeli, è inserita nell’esposizione un’opera su tela: “Mare energia 2”, che è parte di una serie di lavori dedicati al tema dell’energia e si caratterizza per le belle forme astratte che Schifano declinò in tre colori: azzurro, verde e giallo.